Cent’anni

Stasera mia sorella mi ha scritto: ma lo sai cos’è successo cent’anni fa?

Certo che lo so, lo so molto bene, quanto lei.

Oggi sarebbe stato il 100° compleanno di mia mamma e se purtroppo lei non è più con noi a festeggiare questo giorno, 100 anni fa lei è nata.

Mi sono chiesta tante volte come poteva essere il mondo, e nello specifico la mia città, quando lei è nata, nel 1925

Sicuramente è nata in casa, come si faceva allora – come, d’altra parte, anch’io e mia sorella a qualche centinaio di metri da lì – e la casa esiste ancora, la mamma ce l’ha indicata molte volte.

Piazza Mazzini, un edificio di 3 piani vicino ad altri simili, adesso ovviamente ristrutturato (peccato che nella foto presa da Google Maps ci siano lavori in corso e una ruspa proprio lì davanti), molto probabilmente al 2° e ultimo piano con accesso al sottotetto dove, una decina di anni dopo, mia mamma e la sua sorellina di 4 anni più giovane andavano a giocare.

La mamma ci ha sempre raccontato di quello che facevano lassù con la gallina.

Sì, perché tenevano una gallina che faceva le uova – e poi faceva anche il brodo, povera gallina – e le due bimbe la vestivano come una bambola, coi vestitini e la cuffietta.

La casa era proprio alle spalle della Chiesa del Carmine (non voglio immaginare cosa si sente lì quando suonano le campane) che è da sempre stata la chiesa della nostra famiglia, anche dopo che avevano lasciato quella casa nel ’43 per colpa dei bombardamenti a Padova.

In quella chiesa sono stati battezzati mia mamma e suo fratello più grande, Carlo, e la sorella più piccola, Piera.

In quella chiesa si sono sposati i miei genitori e lo zio Carlo, siamo state battezzate io e mia sorella, ci sono stati tutti i funerali dei nonni, delle 4 sorelle del nonno e quello di mio papà.

In quella zona ci sono le mie radici più profonde.

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Il 26 marzo è sempre stato un giorno speciale a casa nostra, me lo ricordo fin da quando ero una bambina.

Il suo compleanno si festeggiava sempre, negli anni buoni e in quelli meno buoni, quando mio padre c’era e nel ventennio in cui lei è rimasta sola e poi negli altri anni in cui si era rifatta una vita.

Dal mio OneDrive in questo periodo escono innumerevoli foto di torte, feste in famiglia, riunioni più o meno grandi per festeggiarla.

Stamattina sono uscita e camminando nel parco dell’ospedale qui vicino pensavo a lei, le parlavo nella mia mente e le mostravo questo mondo dove vivo, e sono sicura che le sarebbe piaciuto moltissimo.

Questo quartiere, pur essendo molto lontano da quella città dove sia lei che io siamo nate, è per molti versi molto simile, stessi palazzetti affiancati, strade alberate, qui i cubetti della pavimentazione sono bianchi, non di porfido, ma il periodo storico della zona è sicuramente lo stesso.

Il cielo era terso, limpidissimo per la prima volta dopo lunghi giorni di pioggia, il sole scaldava e mi sentivo come se lei fosse lì con me, perché questo è e sempre sarà un giorno speciale.

26 marzo 1925 – 26 marzo 2025

P.S. quelli nella foto sono i miei nonni, mio zio Carlo in triciclo e mia mamma in braccio a mia nonna.

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